Stagione invernale: freddo, umido, cappotto, cappello, sciarpa e guanti. Poi… Luci calde, temperatura perfetta, un leggero brusio di sottofondo assolutamente non fastidioso:
benvenuti all’interno di una mostra temporanea
non importa se è allestita all’interno di un museo o se si trova in uno spazio alternativo, se per vederla dobbiamo prendere la scusa di un fine settimana fuori casa oppure bastano due fermate di autobus. Quello che conta è che ci sia.
Dedicate ad un solo artista oppure tematiche, quando il curatore e il comitato scientifico sono bravi, le mostre temporanee possono essere un’esperienza unica: un tuffo nell’oceano dell’approfondimento per curiosare fra opere mai o poco viste, o l’opportunità di leggere percorsi inediti che non conoscevamo.
Il gioco è quello di tenere pensieri e connessioni in movimento
Da un lato i musei con le loro collezioni permanenti e dall’altro le mostre temporanee. Non si escludono a vicenda, anzi, uno offre spunti all’altro in un continuo rimando di suggestioni e restituzioni.
Prendete ad esempio la bella mostra organizzata lo scorso anno dagli Amici di Palazzo Martinengo su Gli Animali nell’arte e poi mettete che fate un giro a Verona al museo di Castel Vecchio e in una tela intitolata La Cena di San Francesco trovate tanti animali che girano sotto la tavola. Vi fermate, la osservate e vi ricordate del loro significato particolare proprio grazie alla visita che avevate fatto.
Ecco, connessioni in movimento.
Personalmente amo lasciarmi sedurre dal fascino delle mostre temporanee,
posso curiosare entrando in mondi e storie che non conoscevo. E ogni visita è una restituzione di meraviglia e bellezza.
nota a margine: fra pochi giorni aprirà a Palazzo Martinengo a Brescia, la mostra: Donne nell’arte da Tiziano a Boldini. Curiosi di vedere quali bellezze racchiude? Io si. Vi terrò aggiornati
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