Suggestioni

Chi si nasconde nel buio?

In origine era Samhain, l’antica celebrazione celtica di passaggio dalla luce alle tenebre, e come tutte le celebrazioni aveva i suoi riti. E nel passaggio alla parte oscura dell’anno parte del rito era legato al mondo dei morti.

Il tempo però scorre veloce e con il cristianesimo le cose si modificano, i riti cambiano ma sotto sotto una traccia resta. Diventeranno Ognissanti e la commemorazione dei fedeli defunti.

Passano i secoli, le patate si ammaleranno, gli irlandesi migreranno

e oggi tutti in maschera a tagliare zucche la notte del 31 ottobre.

A noi non resta che andare in cerca delle tracce,

del sottofondo comune a tutti questi secoli di storia e tradizioni: il rapporto con la Morte e con morti.

E se Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog, scriveva: … Verrà la morte e a te che non sei niente | porgerà la mano, in mezzo all’altra gente…|…e tu sarai il primo, come vorrà la sorte,| a danzare con lei la danza della Morte!

La morte che danza possiamo ammirarla affrescata nell’abside della chiesa di San Silvestro a Iseo o a Clusone…

Ma sono le parole di Angelo Branduardi, nella canzone Ballo in fa diesis minore: Sono io la morte e porto corona | io son di tutti voi | signora e padrona, quelle che ritroviamo all’interno di uno dei luoghi più amati della città di Brescia:

proprio in Santa Maria in Solario, dove sotto un cielo stellato è custodita la preziosa croce detta di Desiderio.

I morti poi, ai tempi dei romani, facevano più paura della morte. Ed è un viaggio dentro il museo di Santa Giulia, nella sezione dedicata alle sepolture, che ce lo racconta grazie agli innumerevoli reperti: dalle lanterne per illuminare la strada, fino alle monete lasciate sugli occhi per pagare il traghettatore.

Il viaggio prosegue fino al centro della città. E dove oggi ammiri la Piazza che racconta della dominazione veneta, in un angolo c’era il luogo della morte esposta, di quella simbolica, civica: della morte sulla forca di quelli cattivi, che tutta la popolazione doveva guardare.

Non importa dove tu abiti, le tracce dei riti sono ovunque, la cosa importante è volerli ancora celebrare.

Come faccio a partecipare?

Su richiesta per gruppi, oppure controlla se la data è fissata in calendario.

nota a margine: dolcetto o scherzetto? Non facciamoci ingannare da gruppi di bambini mascherati che chiedono zuccheri lavorati, la tradizione dolciaria delle festività dei defunti in Italia è assolutamente più sana e variegata.

You Might Also Like...

No Comments

    Leave a Reply