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Sant’Angela Merici e la “rivoluzione” della Compagnia di Sant’Orsola

E’ il 27 gennaio del 1540, quando Sant’Angela Merici muore a Brescia. Per trenta giorni il suo corpo, composto in una bara lasciata aperta, fu meta di pellegrinaggio dei numerosissimi fedeli. Non presentò segni di decomposizione.

Ma chi era questa donna, la cui spiritualità profonda, portò alla fondazione della Compagnia di Sant’Orsola?

Sant’Angela nasce a Desenzano, paese sulle rive del lago di Garda, attorno al 1474 e la sua infanzia sarà subito costellata di lutti importanti: perderà entrambi i genitori e successivamente la sorella.

Incline alla vita contemplativa nel 1516, si trasferirà a Brescia dove darà si uniranno attorno a lei in un primo cenacolo spirituale personaggi come Antonio Romano, Girolamo Patengola, nipote di Caterina Patengola nella cui casa era ospite, l’agronomo Agostino Gallo e Giacomo Chizzola.

 

Dal 1520 sentirà, come tanti prima e dopo di lei, il bisogno di mettersi in viaggio, fisicamente verso i luoghi Santi. Sant’Angela è una pellegrina. Viaggio fisico, ma soprattutto interiore, in cammino verso Cristo. Mantova per prima, ma sarà il difficile viaggio in Terra Santa quello che la segnerà profondamente. Al rientro poi, partirà per Roma.

Al ritorno non è più la stessa. La santità della sua vita è oramai riconosciuta ben oltre i confini di Brescia. Sant’Angela mette al centro della sua esistenza il modello evangelico della chiesa primitiva e qui prende il via la sua intuizione per i tempi davvero rivoluzionaria.

Moretto, particolare della tela S. Orsola e le Vergini nella chiesa di San Clemente

 

La nascita della Compagnia di Sant’Orsola, nel 1535, svincola la donna dal suo duplice ruolo moglie in casa o consacrata in monastero. Le donne consacrate, potranno operare fuori le mura dei conventi, nel mondo reale.

Il fulcro dell’attività nel mondo esterno è quello dell’educazione delle giovani donne. E’ dai suoi scritti, soprattutto dal suo testamento spirituale, che emerge potente il messaggio del suo metodo educativo basato sull’amore e sul rispetto delle libertà.

al posto della statua della Bella Italia si trovava la colonna dove veniva eretto il patibolo

 

La novità non può passare inosservata, anche in una città come Brescia che ha bruciato, l’ultima strega, nell’odierna piazza della Loggia solo 17 anni prima. Sant’Angela sa benissimo che non sarà facile e che non sarà un idillio, per questo la raccomandazione alle sue Orsoline è quella di essere unite: ““essere torre inespugnabile contro tutte le avversità, persecuzioni e inganni diabolici”. E la storia ci dice che le sue Orsoline sapranno esserlo. 

la navata maggiore della chiesa di Sant’Angela Merici vista dalla scalinata interna

 

A Brescia si venerano le sue spoglie, nella chiesa, dalla storia millenaria, a lei oggi dedicata.

note a mergine: due sono le visite guidate che raccontano di Sant’Angela Merici. La prima è Donne Contro. Un percorso che racconta le storie di donne che si sono trovate a lottare contro i pregiudizi del loro tempo, purtroppo, non così lontani dal nostro. La seconda è un itinerario dedicato alla storia di Sant’Angela a Brescia nei luoghi e nell’arte, come per le tele di Moretto nella chiesa di San Clemente.

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