Esperienze Itinerari

Brescia: tour dei Glicini. Ecco dove trovarli

Ad aprile la primavera letteralmente esplode, le gemme hanno lasciato il posto ai fiori e arrivano le foglie verdi e tenere.

In questi giorni anche una passeggiata in città può rivelarsi un viaggio nella natura.

Protagonista il glicine. L’antica pianta rampicante di origine asiatica che fiorisce proprio in primavera, racconta storie e leggende: da quella della pastorella piemontese fino alle tradizioni buddiste. Il suo significato condiviso però è quello dell’amicizia e della disponibilità. Una pianta davvero bellissima.

 

Piantate come pergolato o per adornare terrazzi e balconi i glicini negli spazi urbani ci regalano delle incantevoli visioni, splendide cascate viola fra i muri della città.

Ecco allora il tour dei Glicini a Brescia, con gli indirizzi su dove trovarli.

Un suggerimento per una camminata fra i vicoli della cittadella vecchia, dove potrai lasciarti andare alle suggestioni della storia fra antichi palazzi e case dal sapore medioevale. Dove perderti, con il naso all’insù, seguendo proprio il profumo dei glicini.

Glicine di vicolo San Zenino – angolo via dei Musei

 

La cascata viola di questo glicine rischierà di farti venire il torcicollo, essendo avvinghiata al balcone di Palazzo Uggeri. Nella foto si intravede il prezioso cornicione. La vista migliore si ha da via dei Musei verso ovest.

Ma non fermarti in via dei Musei, entra nel vicolo e percorrilo tutto, ti imbatterai in un’altra suggestiva cascata… questa volta però è verde. Le curiosità non finiscono e cercando bene scoprirai che il vicolo nasconde a cercarli i resti di un’antichissima chiesa.

Glicine di Vicolo Lungo. Fra piazza del Foro e vicolo San Clemente

 

Un ponte vero e proprio, questo glicine unisce i due lati del vicolo e al massimo della sua fioritura crea una suggestiva copertura di fiori viola. Vicino, vicino ci sono i resti del foro di epoca romana, ma soprattutto, lì accanto si trova il Capitolium al cui interno è custodita la statua della Vittoria Alata. Il capolavoro bronzeo di epoca romana appena restituito alla città dopo un sapiente restauro.

il Glicine di via Tosio. Angolo via Crispi. Best view: arrivando da corso Magenta vai a nord verso via Crispi

 

Il più conosciuto fra i bresciani e il più spettacolare. Questo glicine occupa interamente i tre lati di un terrazzo rialzato, regalando un colpo d’occhio unico.

Davanti si trova il bellissimo Palazzo Tosio, oggi sede dell’Ateneo di Brescia. Progettato dall’architetto Rodolfo Vantini, che abitava in un palazzo esattamente dall’altro lato della strada, il palazzo è una preziosa casa museo. Consultate il sito dell’Ateneo per le aperture con visite guidate .

Glicine di un cortile in vicolo Candia, accesso da Piazza Tebaldo Brusato

 

Il glicine per la sua capacità di arrampicarsi viene spesso utilizzato per creare pergolati e coperture. Proprio così in questo caso: all’interno di un cortile questo glicine crea riparo.

Nei pressi si trova piazza Tebaldo Brusato, una piazza isolata dalle altre più famose della città. Oggi il suo perimetro è di ippocastani, non c’è erba ma sabbia battuta. Ogni tanto nei pomeriggi tranquilli d’estate potresti vedere alcuni gruppi di anziani che giocano a bocce.

vicolo Deserto. Best view: da via Piamarta

 

Il più timido, il più nascosto, quello che fiorisce per ultimo. Questo glicine quando sboccia copre l’antico muro colorandolo di viola. Alle sue spalle la chiesa di Santa Giulia e al suo lato il cancello che lascia sbirciare i chiostri dell’antico monastero oggi museo e sito patrimonio UNESCO.

Dall’altra parte: i resti dell’antico teatro romano. Un suggestivo punto di vista per ammirare i resti di un teatro che nel periodo di massimo splendore poteva contenere 5.000 persone.

Il tour dei Glicini viene aggiornato ogni anno grazie anche ai vostri suggerimenti. Inviami tramite mail la foto del tuo glicine del cuore, oppure sui canali FB e Instagram di Oltre il Tondino, dove trovi anche tutti gli aggiornamenti.

 

note a margine: non fermarti a quest’elenco, lasciati guidare dalla curiosità e dalla voglia di esplorare per scoprire angoli che non conoscevi. E come scriveva Pasolini: “…e intanto era aprile, e il glicine era qui, a rifiorire”

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