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La corsa più bella del mondo?

Anche quest’anno è partita. Alle 14.30 del 15 maggio 2019 sotto il fumo colorato e patriottico delle frecce tricolore, che hanno simbolicamente dato il via alla gara, la corsa più bella del mondo è partita da Brescia sua città natale.

frecce tricolore nel cielo di Brescia

La kermesse è colorata e parla ancora le lingue del nord europa o al più delle americhe, evidentemente i nuovi ricchi mercati dell’est non hanno ancora sviluppato quell’amore che lega il vecchio continente alle auto d’epoca.

La 1000 miglia è una rievocazione particolare e come spesso accade con eventi di questa portata c’è chi l’aspetta tutto l’anno e chi crede sia solo una manifestazione per ricchi miliardari che provoca disagi ai locali e aiuta l’aumento del riscaldamento globale visto le immissioni ci CO2 delle oltre 400 auto iscritte alla gara. Nessun giudizio.

 

Quello che non si ricorda però è quanto epica, leggendaria e incredibile sia la storia della gara. Quella vera. Quella che si è corsa dal 1927 al 1957.

Erano anni pazzeschi, non erano passati dieci anni dalla fine del primo conflitto mondiale, l’Italia, il mondo stava cambiando ad una velocità incredibile. Ecco la parola magica: velocità. Tutto si muoveva vorticosamente, la tecnologia, le fabbriche, le città, i suoni i ruomori, la vita.

La tecnologia aveva dato all’uomo un mezzo con cui muoversi veloce.

Brescia, che ha rischiato di essere al posto di Monza, visto che il primo Gran Premio d’Italia si è corso proprio qui – ma questa è un’altra storia – la vocazione alla velocità ce l’aveva dal 1899, quando un giovane Bugatti vinse una gara di velocità, su circuito locale, di 161 km con una media oraria di 39,428.

Immaginare quel tragitto, su quelle strade per la maggior parte sterrate e inventarsi quel nome: 1000 miglia, fu l’idea di brillante di quattro giovani con l’idea giusta, i mezzi e tanta volontà. Far percorrere una gara spettacolare ad automobili che si potevano trovare in commercio, questo era lo spirito di partenza.

E in quello spirito c’era molto di quello che ancora oggi è uno dei caratteri principali dei bresciani.

Nulla era lasciato al caso e il manifesto della gara venne affidato nel 1928 e nel 1929 niente meno che a Depero, che aveva le idee molto chiare su come rappresentare velocità, automobili e movimento.

Poi le storie e gli anedotti sono tanti e si perdono nel tempo e nella polvere,

Tazio Nuvolari, il mantovano volante che incontra Enzo Ferrari, i tabelloni enormi sopra l’entrata del Teatro Grande aggiornati perchè in città si voleva seguire la gara, la prima punzonatura in Piazza della Vittoria avvenuta nel 1932 prima che Mussolini la inaugurasse a Novembre.

una visita guidata per respirare metaforicamente la polvere

lasciata da quelle auto su quelle strade non asfaltate, per scoprire la città di Brescia nella storia leggendaria della corsa più bella mondo.

nota a margine: oggi sorridiamo, pensando che un tempo la strada era indicata lungo il tragitto dalle frecce rosse e oggi invece quasi tutte le auto montano un navigatore! Ma questa è una rievocazione.

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